Nel mare mi addormento

Tra Beirut e Trieste, settembre 2015. Poesia tradotta dall’arabo dall’autrice e artista visiva Laure Keyrouz

Tra Beirut e Trieste…
Settembre 2015

Tra le profondità dei porti marittimi,

la vela ubriaca.

Tra le radici della  sicurezza marittima,

un’onda quieta color miele…

I rami si tuffano

nell’erba e nel sapone…

Corrono con la melodia del mattino …

Tutto quello che porta

il Mare di Trieste e di Venezia,

non è altro che profumo e nostalgia

per le spiagge di Beirut e quelle del mio

paese…

Ho scomposto me stessa

tra il furore del mare infinito …

Suoni di campane,

echeggiano nella profondità di me stessa…

Scrivo io e il cactus

io e il dizionario…

Un uccello della notte, nel colmo delle foglie stropicciate.

Serata di tempeste,

ciclo di campi,

dizionario della vita,

tra le righe dei giorni il treno passa in fretta…

Chi mi sta cercando tra le pagine di vita,

Non mi troverà prima che io faccia ballare l’alba…

Sbriciolo il pane,

Mi domando sull’impossibile…

L’incontro soffia nei percorsi del  grano,

occhi pieni di speranza,

conoscono la felicità,

attraggono il calore e il miele …

Nella profondità di me stessa un fiore selvatico

 stropiccia il foulard…

La fame del campo esiliato

ha attraversato il mare nella speranza di liberta,

e il mare è affamato,

per i cuori vaganti…

Ha girato su sé stesso

è amaro

ha intrapreso

la tristezza

ha ondulato

le sopracciglia…

Il sorriso della vita,

i fili della luce

fermentata

nello scioglimento delle vele avvolte…

La mia identità orientale…

desidera…

i grappoli dei vigneti

e la nebbia a Kadisha

cancella

le estremità

dei sassi bagnati

degli zoccoli visibili…

Mi sono fermata

per capire

cosa succede dentro me stessa,

perché  mi distendo sull’erba

e tradisco me stessa

e sciolgo

migliaia di righe,

un lungo discorso è iniziato

impiccato dalle ansie

ereditate

fertili…

Elevato sopra il cielo,

sopra l’inferno,

sui fiumi

biondi…

I corpi dei bambini,

lavati dal mare…

dopo che li ha inghiottiti mille volte…

Loro sono in un sonno profondo

oppure il dolore della separazione dalla vita

madre

è più forte del grido?…

Quando

ho pregato

per l’alba…

è passata

una nuvola

sterile…

dormite!

dormite!…

Il silenzio tra noi!

La rabbia

rompe i nostri foulard…

I nostri sospiri serali

si arrabbiano al di là dell’orizzonte

veniamo dove

abbiamo seppellito la passione

e siamo addormentati …

Come dormono gli angeli

come dormono arrabbiati

(Poesia tradotta dall’arabo)

Laure Keyrouz

https://www.laurekeyrouzarts.com/

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